Programmare nel rugby di base: UNDER 14

Settembre 30, 2020 0 Di Nadia Fagiolo

L’ultimo articolo  della serie dedicata all’osservazione e alla programmazione per la nuova stagione sportiva prende in considerazione la categoria Under 14.

Il format degli articoli per le varie categorie è il medesimo, in modo che siano facilmente fruibili anche singolarmente e che non sia necessario seguire l’ordine di pubblicazione.

Le considerazioni da fare all’inizio dell’anno sono le stesse esposte per le categorie Under 6, Under 8, Under 10, Under 12, nei precedenti articoli che invito a consultare per ulteriori  approfondimenti.

L’Under 14 può essere considerata una categoria “di transizione”: i percorsi sportivi, maschile e femminile, si differenziano e le caratteristiche del gioco divengono più complesse.

Per i maschi, il campo di gioco si amplia, divenendo quasi pari a quello delle categorie superiori, e le caratteristiche del gioco stesso somigliano sempre di più al rugby “dei grandi”, con l’introduzione di gesti tecnici come mischia e rimessa laterale, in forma adattata.

Per le femmine, il campo è ancora di dimensioni ridotte, poiché le squadre stesse sono formate da un numero ridotto di giocatrici; non si giocano mischie, né rimesse laterali.

Ritengo che nella categoria Under 14 sia possibile completare il percorso, iniziato da piccoli, finalizzato a porre delle solide basi su cui costruire capacità e abilità negli anni successivi, sfruttando alcune caratteristiche che i ragazzi e le ragazze generalmente presentano in questa fascia di età.

La pubertà e l’inizio dell’adolescenza, benché portino con sé certe difficoltà da affrontare, rappresentano un momento in cui è possibile lavorare efficacemente, sfruttando la fase puberale e la maturazione del Sistema Nervoso Centrale.

Da dove iniziare

Come per qualsiasi categoria allenata, le domande a cui dovremmo cercare di dare risposta sono le seguenti:

  1. Chi sono i giocatori / le giocatrici Under 14?
  2. Chi sono “I MIEI” giocatori / “LE MIE” giocatrici Under 14?

Per questa categoria, è necessario iniziare a considerare le differenze tra maschi e femmine, seppure esse non siano ancora molto nette come negli anni che seguiranno.

A. La prima domanda è piuttosto generale e per rispondere è necessario prendere in considerazione la tappa di sviluppo nella quale si trovano i ragazzi o le ragazze nell’età della categoria in questione.

Considerando ogni area di funzionamento, è possibile individuare le principali caratteristiche tipiche di questa fascia di età.

Area cognitiva

  • Da questa fase in poi, il pensiero dei ragazzi e delle ragazze diviene astratto e non dipende più dalle evidenze concrete della realtà.
  • I/le ragazzi/e di questa età, quindi, sono in grado di formulare ipotesi, di verificarle e di trarre delle conclusioni logiche attraverso un ragionamento. In tal senso, le loro competenze cognitive sono paragonabili a quelle degli adulti.
  • Possono inoltre stabilire relazioni logiche tra elementi e regole generali.
  • Divengono capaci di prevedere lo svolgimento di un’azione e di anticiparne le conseguenze e possono fornire risposte motorie adeguate alle situazioni.
  • È possibile sviluppare gli aspetti tattici nel gioco, intendendoli come capacità di elaborare e scegliere una soluzione, anche collaborando con i compagni di squadra.
  • Nonostante delle aumentate capacità di ragionamento logico, però, in questa fase si osservano  difficoltà nel controllare gli impulsi, nel pianificare, nel valutare adeguatamente i rischi (maggiore propensione verso i comportamenti a rischio), a causa di cambiamenti nella struttura e nelle funzioni delle aree cerebrali.

Area motoria

  • Dalla fase puberale, vi sono cambiamenti corporei in atto (aumento della statura e della massa corporea, comparsa dei caratteri sessuali secondari, …)  che generalmente avvengono prima nelle femmine. Tali cambiamenti si possono osservare anche in categorie precedenti, data la grande variabilità individuale.
  • Queste trasformazioni corporee possono determinare un’apparente involuzione dal punto di vista motorio, a causa delle nuove proporzioni assunte dal corpo, che è in rapida modificazione.
  • Si può osservare, dunque, una perdita di mobilità articolare o una regressione dal punto di vista coordinativo (i ragazzi o le ragazze possono apparire “goffi”).
  • La modificazione del corpo richiede una riorganizzazione motoria, che avverrà in una fase successiva. In altre parole, si dovrà imparare a gestire e controllare un corpo nuovo (un po’ come se si dovesse imparare a guidare un’automobile molto diversa dalla precedente, alla quale si era abituati).
  • È utile, in questa fase, adottare proposte che prevedano numerose varianti degli schemi motori e delle abilità proprie del rugby e non, con l’obiettivo di consolidare, riorganizzare, padroneggiare gli schemi motori e saperli utilizzare in combinazioni anche complesse, adattandoli a situazioni variabili.
  • A causa di modificazioni di natura ormonale, per entrambi i sessi generalmente si osservano migliori condizioni per:

– l’aumento della forza (soprattutto forza rapida),

– la rapidità,

– la velocità,

– la resistenza, da sviluppare attraverso il gioco (quindi non come “resistenza di lunga durata” senza interruzioni, ma piuttosto come miglioramento della capacità di recupero tra un’azione e l’altra, con un’opportuna gestione delle pause).

Vi sono delle differenze legate al sesso (es. nei maschi aumenta di più la forza massima) e notevoli differenze individuali.

  • È importante, in questa fase, esercitare la mobilità articolare e sviluppare una buona stabilità del core, in modalità statica e dinamica.

Area sociale

  • Il gruppo dei pari diventa, per i ragazzi e le ragazze, un punto di riferimento, come supporto all’individuo.
  • Il confronto con gli altri assume un ruolo importante per la definizione della propria identità, ma può essere anche causa di conflitti, soprattutto con le figure adulte.

Area affettivo-relazionale

  • Ragazzi e ragazze iniziano, a questa età, una ricerca della definizione di una propria identità.
  • Avvertono la necessità di staccarsi dalle figure di riferimento adulte (soprattutto dai genitori).
  • Avvertono le trasformazioni corporee, del pensiero, dei rapporti con gli altri, delle richieste dell’ambiente che li circonda, senza sentirsi generalmente preparati a gestirle. Cambia l’immagine di sé.
  • Provano emozioni, sensazioni e sentimenti per loro nuovi, incontrando spesso difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti corporei e psicologici.

Area dell’autonomia

  • In questa fase, la capacità di pianificazione e di assunzione di decisioni in autonomia tendono ad essere carenti, per cui frequentemente i/le ragazzi/e imitano modelli o coetanei di riferimento.
  • È importante stabilire nel gruppo-squadra un sistema di regole condivise, che comprendano anche l’assunzione della responsabilità delle proprie azioni.

Area della comunicazione

  • Oltre a un uso sociale corretto della comunicazione, che dovrebbe far parte del sistema di regole condiviso, è possibile proporre attività mirate al miglioramento della stessa nel contesto sportivo/rugbistico, per applicare una comunicazione efficace al gioco.
  • Il rugby è uno sport di squadra che richiede capacità comunicativa (verbale e non verbale) tra i membri del gruppo, per cui si  potranno proporre tutte quelle attività che richiedono ai giocatori di comunicare tra loro per arrivare a un obiettivo comune, curando in particolare:

– la comprensibilità (farsi capire);

– l’efficacia (trasmettere il messaggio giusto);

– il tempismo (comunicare al momento giusto).

B. La seconda domanda (Chi sono “I MIEI” giocatori / “LE MIE” giocatrici Under 14?) richiede all’allenatore di osservare il proprio gruppo di ragazzi o ragazze nello specifico e di individuare le loro caratteristiche, rispetto a quelle di riferimento per la  fascia d’età considerata.

Le caratteristiche individuali, infatti, sono variabili (per particolarità genetiche, per influenze ambientali, ecc.) e non è detto che tutti aderiscano alla perfezione al modello teorico esposto sopra… anzi, vi sono notevoli probabilità che non sia così.

Accanto alla conoscenza di quali siano le caratteristiche tipiche della fascia d’età considerata (elencate nel punto A.), è necessario osservare i singoli individui ed effettuare una registrazione dei dati che rileviamo. In questo modo, avremo una visione sufficientemente ampia per capire quali siano i bisogni del nostro gruppo-squadra, dei singoli individui e in quali aree.

Le schede di osservazione per l’Under 14, che propongo in allegato, riportano vari indicatori suddivisi per aree di funzionamento.

Senza nessuna pretesa di scientificità, si tratta di strumenti pratici che consentono di tradurre le generalizzazioni (“la ragazza è distratta”, “il ragazzo è goffo”…) in azioni osservabili, per orientare la propria attenzione su aspetti concreti e circoscrivibili.

La griglia strutturata rappresenta uno strumento che coniuga la praticità d’uso con la necessità di “fissare le informazioni” senza far ricorso alla memoria, con il rischio di eventuali “distorsioni”. Inoltre, restringe il campo di osservazione, perché non sarebbe possibile per un allenatore osservare e analizzare informazioni su tutti gli aspetti della persona.

L’allenatore potrà quindi focalizzare la propria attenzione sulle caratteristiche principali dei giocatori e delle giocatrici in diverse aree, scegliere con criterio quali obiettivi conseguire e poi poterli valutare (“cosa è cambiato dal prima al dopo?”).

La griglia deve affiancare, ovviamente, le abilità relazionali dell’allenatore, la sua empatia, ed eventuali altre misurazioni oggettive. Non è uno strumento esaustivo di tutte le possibili forme di espressione di ogni capacità, per ovvie ragioni di complessità, ma contiene le principali manifestazioni che un allenatore di rugby può osservare nel suo gruppo di giocatori/giocatrici.

Non si richiede di arrivare a livelli di dettaglio estremi di osservazione e valutazione, perché ciò non sarebbe logisticamente possibile e richiederebbe troppo tempo ed energie.

Inoltre, ci saranno aspetti che si potranno osservare più approfonditamente e altri meno (come quelli relativi all’autostima e alla fiducia in se stessi, che emergono, ad esempio, parlando con i ragazzi e le ragazze).

Come utilizzare le griglie di osservazione

L’allenatore potrà compilarle inserendo una valutazione numerica su una scala da 1 a 5, seguendo la legenda inclusa.

È opportuno fare il più possibile attenzione a quei fenomeni che possono inficiare l’osservazione e che ho spiegato in questo precedente articolo.

Per trarre conclusioni utili per la pratica, i dati andranno poi elaborati.

Sommando i punteggi ottenuti per ogni riga (Tobiettivo), ad esempio, e rappresentandoli graficamente, si avrà una visione di quali siano gli obiettivi su cui lavorare maggiormente a livello di gruppo-squadra, mentre sommando i punteggi in ciascuna colonna (Tarea) si potrà individuare quali ragazzi/e possiedano maggiori abilità/competenze nelle varie aree e quali siano quelli/e più deboli da questo punto di vista.

A partire da questi dati e dalle considerazioni che ne scaturiranno, sarà possibile programmare la stagione sportiva, in termini di obiettivi da raggiungere, a partire dai requisiti che i/le ragazzi/e già possiedono e che avremo avuto modo di osservare e rilevare.

L’allenatore può modificare gli indicatori, adattandoli al suo gruppo, e inserire gli obiettivi specifici del rugby (che volutamente non ho indicato in griglia), relativi alla categoria Under 14.

Se necessario, si può fare riferimento agli indicatori per categorie inferiori, in caso di mancata acquisizione di alcune abilità nelle fasi precedenti.

Consiglio un’attenta lettura iniziale degli indicatori, ma un’osservazione di circa 4 settimane per compilare le griglie, che andranno riconsiderate per nuove valutazioni periodiche nel corso dell’anno, per orientare l’azione didattica, e poi alla fine della stagione sportiva, per valutare i risultati.

La programmazione che scaturisce dall’osservazione è flessibile e non rigida: se dovessero presentarsi particolari esigenze e condizioni, sulla base delle risposte dei giocatori e delle giocatrici alle attività, l’allenatore può e dovrebbe rivedere ciò che aveva inizialmente programmato.

Infine, è necessario che la programmazione dell’allenatore sia condivisa con le famiglie dei giocatori e delle giocatrici, perché conterrà molti obiettivi che si conseguono lavorando INSIEME (“La stessa meta”!).

Condividere per progredire

Le griglie di osservazione per la categoria Under 14 sono scaricabili cliccando sul pulsante di download  sottostante e ne illustro l’utilizzo in questo video.

Sono fornite in formato .pdf, ma possono essere richieste gratuitamente come foglio di calcolo editabile, (con la possibilità, quindi, di elaborare i dati raccolti), contattandomi via e-mail, Facebook, Instagram.

Per qualsiasi chiarimento sull’utilizzo di questi strumenti, dubbio, suggerimento, critica (costruttiva!), rimando alla sezione “contatti” di questo blog.

Buon lavoro!